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50° della Giornata della (dea) Terra

Tellus, la dea madre Terra 13-19 a.C. elaborazione ©Fototeca Gilardi

Oggi 22 aprile 2020, ricorre il Cinquantesimo della Giornata Internazionale della Terra.
Mentre l’umanità rallenta le sue attività inquinanti bloccata da un piccolissimo virus, la Terra torna a respirare, gli animali si riprendono i loro spazi e la primavera esplode in tutto il suo splendore.
È triste pensare di essere diventati il male di questo pianeta, ma forse iniziamo a comprendere che avevano ragione gli antichi quando consideravano la Terra una divinità battezzandola col nome di “Tellus”, termine che evoca immediatamente la sua potenza distruttrice … “tellurica”, appunto.
Tellus è la madre di ogni vivente, colei che nutre, fa crescere e dispensa prosperità; antica dea della semina e delle messi, come tutte le divinità più antiche, ha un aspetto luminoso e uno oscuro, domina infatti anche sugli Inferi poiché accoglie in sé tutto ciò che cessa di vivere. Viene raffigurata come una donna sdraiata che reca tra le braccia la cornucopia traboccante di frutti, oppure seduta, come nell’Ara Pacis di Augusto, mentre allatta due bambini circondata dai simboli degli elementi naturali e dell’abbondanza.
Gea – la Terra – come l’archetipo della madre, è paziente, ci nutre da tempo immemorabile e ciclicamente torna a proteggerci, ma le basterebbe un piccolo brivido per spazzarci via dalla sua superficie. Abbiamo dimenticato troppo a lungo che una divinità potente dà e riceve … cosa diamo alla Madre Terra in cambio di tutto ciò che le prendiamo?
Il nostro pianeta è un “sistema chiuso“ che, per funzionare bene, deve restare in equilibrio. La metafora del dare e avere nel rapporto con gli Dei ha questo senso profondo. Non abbiamo bisogno di sacrificare scrofe sugli altari di Tellus come gli antichi romani, dobbiamo solo rispettare il suo equilibrio altrimenti condanniamo noi stessi: è il sistema stesso che riequilibrandosi, ci spazza via.
Festeggiamo quindi questo importantissimo 50° anniversario recuperando la “sacralità” della Terra unico modo per smettere di prendere e per iniziare a dare, come Gea fa da millenni con noi e con tutte le sue creature.

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