Eccoci al terzo appuntamento della rubrica astrologica 2022.
Quest’anno come sapete trattiamo di un argomento complesso, ma di stretta attualità.
Che atteggiamento hanno i vari Segni di fronte alla salute, alla malattia e alla cura?
Diversi elementi simbolici concorrono a dare una risposta negli oroscopi personali.
Tuttavia i singoli Segni, in quanto archetipici, rappresentano un atteggiamento caratteristico di fronte alla questione salute.
La questione “salute” è un motivo di preoccupazione per tutti, ma per l’archetipo Pesci è molto più che una preoccupazione. È un pensiero fisso, un’ossessione, un totem… o meglio, lo è la malattia, non la salute.
Il segno dei Pesci infatti racchiude tutti i timori, ma anche le aspirazioni, connesse a ciò che ci allontana dalla “normalità”.
I tre pianeti che lo caratterizzano sono Nettuno (che simboleggia l’infinito e l’insolito), la Luna (l’emotività e la sensibilità) e Giove (la fede e il “lontano”).
In questo Segno troviamo così l’ispirazione artistica, il misticismo, la tensione verso realtà parallele e sconosciute, ma anche la devianza, la follia e la sollecitudine verso tutti i “diversi”.
Se l’opposto segno della Vergine possiamo immaginarlo come un medico che non sopporta lo scostamento da un unico modello di efficienza fisica, nei Pesci troviamo il paziente che presenta sintomi così irriducibili da sconcertare ogni medico.
E non importa che questo paziente sia malato o meno, che abbia o meno sintomi preoccupanti, perché un Pesci, se non ha sintomi, se li fa venire.
È il re degli ipocondriaci.
Nettuno gli crea confusione nella percezione della realtà, la Luna lo rende timoroso e preoccupato per sé, e Giove lo muove alla ricerca di un benessere che resta sempre distante.
Così capita di vedere Pesci dipendenti dai farmaci e costantemente in attesa negli studi medici, per il più lieve disturbo. Oppure convinti di essere ad un passo dalla morte ogni volta che nel mondo circola un virus.
Ma il discorso si può anche ribaltare.
Se nell’opposta Vergine lo Zodiaco ci mostra persone ossessionate dal mantenimento in salute del proprio corpo, i Pesci rappresentano il loro contraltare, cioè quelle persone che non hanno paura di accostarsi alla malattia. Come quegli amabili e solleciti infermieri che sembrano trovare la felicità dove si soffre di più.
Ed è qui che la sofferenza e la malattia, toccano il misticismo.
Nel Segno dei Pesci infatti la malattia assume un valore sacro e il malato diventa quella divinità che, con la propria sofferenza, riscatta tutti i peccati dell’umanità.
Il dolore per il Segno dei Pesci – ultimo del ciclo zodiacale e associato al concetto di fine -ha quindi un valore che resta invisibile alla maggior parte delle persone.
La malattia e la sofferenza per i Pesci non sono qualcosa di insensato. Rappresentano un momento eroico e necessario per “passare di stato”, cioè per evolvere interiormente e connettersi a tutti coloro che nel mondo sono “fuori dalla norma” e quindi emarginati.
Ovvio che questo sentimento, negli appartenenti al Segno, resta spesso a livello inconscio, e si esprime soltanto come una particolare tensione verso la sofferenza (propria o altrui).
È quindi grazie al principio Pesci che riusciamo a provare pietà per chi sta male (e ad aiutarlo).
Sì perché come il Pesci è “il malato” per antonomasia, così rappresenta anche colui che ti cura nel modo più sollecito e affettuoso.
Ed è sempre grazie al principio Pesci che costruiamo ospedali e tendiamo a isolare i malati in ambienti separati da quelli dei sani.
L’isolamento è infatti uno dei simboli più strettamente connessi al segno dei Pesci.
Un isolamento fisico, di cui i rappresentanti del Segno sentono spesso il bisogno, ma di cui contemporaneamente hanno timore.
Perché vivere il proprio spazio come un rifugio dallo stress della quotidianità è una cosa, ma restare disconnessi dal mondo è un’altra.
E questo Segno rappresenta la perfetta connessione con gli altri e con l’intero universo.
Il Pesci, governato da Giove – pianeta del benessere – alla fine è un gaudente.
Ama la compagnia, ama il cibo, non gli dispiace il denaro, ma vive tutti questi piaceri in modo un po’ diverso dalla massa.
La Luna e Nettuno, gli altri due pianeti del segno, lo rendono timido e sensibile.
Gli donano la capacità di cogliere al volo le emozioni altrui – soprattutto quelle connesse al dolore – e lo confondono. Cioè gli rendono difficile distinguere ciò che prova lui come individuo da ciò che prova l’umanità con la quale si trova a convivere.
Davanti a questa totale connessione con il cosmo, Giove rappresenta per i Pesci un salvifico legame con la realtà, con il proprio corpo e con il mondo materiale. Ma anche con il piacere e la salute.
Tuttavia Giove non riesce, immerso com’è nella sensibilità lunar-nettuniana, a parlare liberamente, a godere liberamente, a credere di stare bene.
Quindi assume quel tono lamentoso, che spesso osserviamo negli appartenenti al Segno.
I Pesci si lamentano, parlano di sciagure, piangono ed esprimono solidarietà. Oppure si ripiegano su di sé e costruiscono un intero mondo attorno alla propria malattia, o alle proprie paure.
Sono però incostanti e distratti.
Basta poco per farli uscire dal guscio.
Basta trovare un interesse che li terrorizza di più, cioè che li emoziona così tanto da tenerli sospesi su quel baratro che li affascina e li attira costantemente, senza farli precipitare.
Oppure è sufficiente farli ridere, perché la loro mente, affacciata sull’universo, è particolarmente predisposta all’umorismo che si nutre della convinzione che “tutto sia possibile”.
Tuttavia, se proprio nulla sembra funzionare, c’è sempre la musica che può guarirli da ogni male.
La musica e la danza, veri fenomenali rimedi che ripristinano la loro connessione col mondo.
Oppure direttamente la speranza di un miracolo, in cui i Pesci, nonostante tutto, credono fermamente.
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