Ghitta Carell. Grande in negativo dal 1 al 26 marzo 2023, è una elegantissima parentesi contenuta nella mostra Valentina Cortese Album di Famiglia. Immagini inedite di una diva allestita presso lo spazio lsolaSET di Palazzo Lombardia. L’esposizione è ospite della Regione Lombardia nella ricorrenza del centenario dalla nascita di Valentina Cortese, diva e donna fuori dall’ordinario, ed è a cura di Elisabetta Invernici e Antonio Zanoletti.
Ma perché la curatrice ha voluto incastonare nella mostra biografica-fotografica che racconta la storia di Valentina il prezioso focus dedicato a Ghitta?
Nell’album di famiglia di Valentina Cortese è stato ritrovato un ritratto della diva insieme al figlio, firmato da Ghitta Carell. La fotografa ungherese naturalizzata italiana, come sappiamo si dedicava esclusivamente a realizzare i ritratti delle celebrità in tutti gli ambiti, dalla politica, alla letteratura, allo spettacolo.
Ecco il nesso, il link.
Si presume che Valentina Cortese avesse desiderato per sé e per il figlio un ritratto da Ghitta Carell per entrare a far parte della prestigiosa lista di eminenti personalità ed essere riconosciuta nella cerchia dei vip tra i quali Maria José di Savoia e famiglia, la Principessa Schonburg, Arturo Benedetti Michelangeli, gli eredi Colonna, la famiglia Crespi. Da qui è partita l’idea di includere nella esposizione della mostra una “parentesi” dedicata alla celebre fotografa ritrattista.
Ghitta Carell tra parentesi
L’approfondimento è appunto Ghitta Carell. Grande in negativo mostra realizzata a cura di Elena e Patrizia Piccini, in collaborazione con Fabrizio Urettini, che visualizza un’idea di Ando Gilardi: la sua inconsueta lettura tecnica del lavoro della fotografa italo/ungherese.
A partire dagli anni Trenta, Carell aveva eseguito ritratti fotografici con gusto classico ispirandosi a pose da dipinto rinascimentale. Con un abile ritocco pittorico, realizzato prima di portare alla stampa i negativi, la ritrattista mitigava l’inevitabile realismo fotografico che avrebbe evidenziato i “difetti” fisici delle fisionomie e migliorava le sembianze dei soggetti con il loro entusiastico consenso.
Questo sapiente lavoro sulle lastre, che è rimasto nascosto ai più, non è sfuggito ad Ando Gilardi, che lo ha al contrario evidenziato, con l’idea che fosse il maggior valore dell’opera di Ghitta Carell. Per la prima volta alla fine degli anni ’60 del secolo scorso, Gilardi stampò a colori le lastre originali negative bianco/nero e senza l’inversione tonale.
In occasione della mostra, nel focus Ghitta Carell. Grande in negativo, oltre che ammirare la magnificenza di queste stampe, si racconta dell’incontro fra Ghitta Carell e Ando Gilardi. Si riferisce della valorizzazione del lavoro di foto-ritrattista resa dall’inconsueto punto di vista “dal retro”. Si narra di come e perché lei abbia donato quella piccola parte delle sue lastre che ora sono conservate in Fototeca Gilardi a lui, che per primo l’aveva capita “in negativo”.
Il giorno dopo l’inaugurazione, Elena Piccini e io, affiancheremo i curatori della mostra e Roberto Mutti (La Repubblica) con Daniela Aleggiani (Fondazione 3M) per il primo dei talk previsti ogni giovedì per tutta la durata della mostra: vi aspettiamo!
STORIA DI COPERTINA. Ghitta Carell fotografa Valentina Cortese
GHITTA CARELL. GRANDE IN NEGATIVO
Giovedì 2 marzo 2023 – IsolaSET Palazzo Lombardia via Galvani 27, Milano
ore 17.30 – ingresso libero – Segue visita guidata alla mostra