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Uno a zero per i bisnonni

Due bei faccini sorridenti davanti alla vasca degli squali, un gruppo di amici alticci e ridanciani che fanno tintinnare le bottiglie, tre abbronzatissime signore in bikini a cui non sai dare l’età, una coppia che si bacia … chissà cosa penserebbero i nostri bisnonni guardando le foto delle nostre vacanze estive?
Loro, così compassati e seriosi, in pose rigide e dignitose anche davanti a fondali dipinti o a colonnine di gesso. Loro che, al massimo dell’affettuosità, posavano una mano sulla spalla del coniuge o tenevano sulle ginocchia un perplesso ultimogenito. Chissà, forse ci considererebbero degli sguaiati esibizionisti e, certamente, si scandalizzerebbero per le nostre “nudità”, vedendoci immortalati abbracciati a chiunque, anche alla statua di Garibaldi, ma forse no … qualche bisnonno, più acuto osservatore, potrebbe rivedere in quel gruppo di giovani dediti alla birra, se stesso e i suoi amici all’osteria. E qualche bisnonna potrebbe ricordare l’audacia di aver indossato i primi pantaloni o il primo vero costume da bagno, oppure si emozionerebbe rammentando i balli per la mietitura e i casti baci rubati sotto le stelle.
Infondo non siamo poi tanto cambiati: cambia la forma, ma non la sostanza. Quella donna in cordata che scala la montagna con gonna lunga e cappellino, potrebbe essere la mia avventurosa amica appena tornata da una giornata di rafting sulle cascate. E quel gruppo di personaggi travestiti mi ricordano tanto il ridicolo spettacolo al villaggio turistico in cui sono stata coinvolta mio malgrado. E quella mamma tatuata con i tre bambini tatuati … eh no, qui noi pronipoti siamo ancora indietro: UNO a ZERO per i bisnonni!

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