La seconda puntata delle nostre eco-vacanze ci porta ancora più indietro nel tempo, all’epoca delle carovane e dei pionieri. Immaginate di viaggiare in uno di quei carri coperti stile “Casa nella Prateria” oppure in una roulotte di legno in stile gitano, munita di quattro o cinque posti letto. Ecco che il tempo inizia a scorrere più lento, i prati e i boschi non fuggono più via divorati dalla fretta di arrivare a una méta qualsiasi, ma iniziano a prendere senso e a parlarci di noi, della nostra storia, delle nostre radici; ci mostrano lo sguardo dei nostri bisnonni di fronte ad un mondo in cui le distanze geografiche erano ancora in rapporto col nostro corpo. Sediamo a cassetta e, adeguatamente istruiti da esperti, guidiamo il nostro cavallo per vie polverose o alberate, su e giù per le colline, fino a un’abbazia o ad un locale tipico in cui fermarci a gustare piatti ancora più antichi del nostro mezzo di trasporto “a biada”. Infondo, un caravan tirato da cavalli non è molto differente da un camper, ma risponde meglio al ritrovato desiderio di esplorare paesaggi naturali immergendosi in essi come parte integrante di un mondo perduto.
Gli horse-caravan nascono in Irlanda, terra che ben si presta al viaggio “lento” con le infinite suggestioni dei suoi verdi pascoli, dei suoi caratteristici villaggi e dei suoi tipici pub, ma non sarebbe strano veder passare anche qui in Italia qualche bel gruppo familiare in carovana: non ci mancano nè le colline, nè i verdi prati, nè gli antichi monasteri, in quanto ai pub … siamo certi che una bella osteria potrebbe cavarsela egregiamente nel rifocillare i viandanti con piadina e Sangiovese!
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