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In rosso o al verde?

Non è ben chiaro come mai questa ripresa economica di cui tutti parlano sia visibile solo a pochi eletti, mentre la maggior parte di noi è ancora al verde, perciò, mentre aspetto speranzosa di aprire gli occhi sulla rosea realtà, mi chiedo … perché si dice proprio “al verde”?

I “verdoni” dello zio Paperone disneyano sono simbolo di ricchezza, non di povertà, perché il dollaro è verde, ma

qui in Italia i dollari non li abbiamo mai usati e i nostri conti eventualmente sono “in rosso”, da sempre colore che suscita allarme e pericolo, evocando il vitale sangue che se ne va .
L’origine dell’espressione “essere al verde” invece è piuttosto controversa, ma le ipotesi più accreditate rievocano la Firenze medievale. Durante le aste pubbliche fiorentine pare infatti che si usassero come “segnatempo” delle lunghe candele tinte di verde alla base: quando la candela arrivava al verde, indicava che il tempo era finito, così come il denaro e l’asta si chiudeva. Ma verde, all’epoca, erano anche le lanterne che venivano accese per avvertire i “vergognosi” (ricchi, diventati poveri) quando era pronto il cibo nella mensa destinata a loro, in modo che potessero entrare furtivamente a mangiare, senza clamore e con minori probabilità di essere visti. E sembra anche che nel Medioevo chi dichiarava fallimento, dovesse girare con un visibile berretto verde, cosa già più dignitosa in verità, di quel che accadeva nell’Antica Roma, in cui la procedura era quella di battere con forza il didietro tre volte su un pietrone decorato con un leone (che si trova ancora di fronte alla porta maggiore del Campidoglio) gridando ad alta voce “cedo bona” (svendo tutti i miei beni), da cui il detto “essere la pietra dello scandalo” per indicare un pessimo soggetto.
In Romagna invece “essere al verde” allude alla buccia del cocomero: mangiato il rosso zuccherino e anche il bianco insipido … non resta che l’immangiabile verde!

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